In molti film italiani, donne bellissime e uomini abbronzati ordinano una costosa sambuca con ghiaccio in una calda giornata di sole all'ombra di una terrazza estiva. Nonostante il nome misterioso e poetico, la sambuca è una normale bevanda alcolica.
La storia della bevanda
La Sambuca è un liquore all'anice italiano. Il liquore classico è abbastanza forte, dai 38 ai 42 gradi, e trasparente. Sebbene ci siano varietà rosse, marroni e persino nere. La storia della sambuca risale al Medioevo. Poi i Saraceni portarono a Roma una bevanda alcolica a base di anice. All'inizio era usato principalmente come medicinale per il mal di testa e i disturbi digestivi. Ma poiché il gusto di questa bevanda era molto gradevole, iniziarono a usarla solo per piacere mentre si mangiava.
Ma la sambuca ha guadagnato una vera fama nel XIX secolo, quando Luigi Manzi ha migliorato la ricetta e il mondo ha ricevuto il famoso liquore all'anice come è noto fino ad oggi. Successivamente, la sambuca iniziò a essere prodotta in altre distillerie. I produttori più famosi sono Virgil Pallini e Angelo Molinari.
Da dove deriva il nome
Esistono diverse versioni per cui il liquore si chiama sambuca. Alcuni ricercatori sostengono che il nome derivi dal deformato saraceno "zammut". Altri dicono che il liquore prende il nome dal tipo di navi che trasportavano la bevanda. E secondo la terza versione, il liquore ha questo nome per via del sambuco, che ne fa parte e suona come sambucus in italiano. Ma nessuno conosce esattamente la storia del nome, così come la ricetta di questo famoso liquore all'anice.
I produttori di Sambuca mantengono la ricetta un segreto gelosamente custodito. È noto che nella fabbricazione della bevanda vengono utilizzati zucchero, anice, erbe aromatiche e alcol di frumento. Ma che tipo di erbe e in quali proporzioni vanno gli altri ingredienti, solo i produttori stessi lo sanno.
Come bere la sambuca?
La Sambuca può essere bevuta liscia con molto ghiaccio, oppure può essere utilizzata come base per cocktail alcolici. Nella patria del liquore a Roma, a loro piace bere la sambuca "con le mosche". No, gli insetti non c'entrano niente. È solo che la sambuca viene servita con tre chicchi di caffè, che vengono gettati direttamente nel bicchiere del liquore. La nobile amarezza del caffè esalta la dolcezza zuccherina del liquore. Il liquore viene dato alle fiamme e bevuto appena spento, quindi si mangia con i chicchi di caffè rimasti sul fondo.
